NESSUNO ESCLUSO: UN'ESPERIENZA INCLUSIVA

Pubblichiamo la testimonianza di Stefania Vaccarino sul nostro progetto Nessuno escluso sponsorizzato quest’anno dalla rete QuBì di viale Monza.

Dopo aver letto l’articolo “Discorrendo di didattica e società inclusiva” viene

spontaneo sottolineare quanto anche i nostri servizi educativi rispettino i parametri

per poter essere riconosciuti come inclusivi. Nello specifico prendo in esame il

doposcuola del progetto Nessuno Escluso di Gorla, dove ho svolto volontariato

durante quest’anno educativo.

La definizione di classe inclusiva

Secondo Save the Children una classe, per essere inclusiva, deve rispettare questi

parametri:

• Rispettosa: nessun bambino viene escluso o marginalizzato. Tutti i bambini,

indipendentemente dalla classe sociale, il genere, l’etnia e le proprie capacità,

vengono inclusi in aula. Fondamentale è il fatto che tutti i bambini vengono

trattati in maniera eguale: con assoluto rispetto.

• Bambino-centrica: gli insegnanti penseranno in maniera personalizzata alle

attività da svolgere, rispettando così i bisogni del singolo bambino. Ad

esempio, questi ultimi potranno proporre diversi metodi d’insegnamento per

chi impara meglio leggendo, scrivendo, disegnando, guardando etc. Il tutto

coinvolgendo i bambini al massimo; chiedendo di esprimere le proprie

opinioni, sensazioni e stati emotivi provati durante le attività.

• Salutare: il bambino deve sentirsi a proprio agio all’interno della classe e

dell’intera scuola. Questo significa che i servizi igienici sono accessibili a tutti e

gli insegnanti si impegnano a integrare dei laboratori e delle lezioni sulle

corrette pratiche igienico sanitarie. Non esistono barriere architettoniche e

mentali in una classe inclusiva.

• Protettiva: ogni bambino è protetto da abusi e violenze, verbali e fisiche. Tutti

sono incoraggiati a proteggere il prossimo. Non sono ammesse punizioni

corporali e verbali. Per raggiungere tutto ciò verrà creato un codice di

condotta per i rapporti tra insegnanti e studenti.

• Famigliare: famigliare perché i genitori vengono inclusi nel processo

educativo. Questo avviene attraverso singoli colloqui che prendono in

considerazione non solo l’andamento scolastico ma anche lo stato emotivo e

di salute dei loro figli. I genitori e le comunità vengono incluse in attività

scolastiche aperte a tutti.

Vediamo ora nel dettaglio, voce per voce, le caratteristiche del doposcuola Nessuno

Escluso di Gorla:

• Rispettosa: i 14 bambini accolti nel doposcuola sono per la maggior parte

stranieri (in particolare provenienti dal Nord Africa, sud-est asiatico e America

latina). Molti presentano svantaggio socioeconomico, e alcuni hanno una

certificazione rilasciata dal neuropsichiatra infantile (o sono in corso di veder

certificata la loro patologia). Tutti i bambini sono stati trattati con profondo

rispetto, sono state valorizzate le loro potenzialità, e sono stati trattati tutti in

modo equo. Infatti, proprio per questo non si sono create gelosie/rivalità tra

loro, né alcuno di loro ha cercato di estraniarsi dal gruppo o di sabotare il

proprio percorso al doposcuola.

• Bambino-centrica: osservando le abilità di ogni bambino sono state adottate

strategie individualizzate per meglio far emergere le potenzialità di ognuno di

loro e per meglio supportarli nell’affrontare materie per loro ostiche. Inoltre è

stato dato grande valore alle opinioni dei bambini stessi: ognuno di loro ha

potuto esprimere liberamente il proprio pensiero e le proprie emozioni

sapendo di venire ascoltato in modo attivo e privo di pregiudizi.

• Salutare: i bambini hanno potuto muoversi in autonomia all’interno del

doposcuola (sempre sotto lo sguardo vigile del volontario e dell’educatrice di

riferimento). I servizi igienici sono facilmente accessibili e durante il

doposcuola (data la particolare situazione pandemica) sono state rafforzate le

corrette pratiche igienico-sanitarie.

• Protettiva: ogni bambino è stato accolto con calore e protetto da ogni forma

di violenza. Ognuno di loro si è sentito il benvenuto ed è stato libero di

esprimersi. Inoltre durante il circle time ogni bambino è stato invitato a dire

una cosa bella sugli altri bambini presenti (per stimolarli a scoprire la bellezza

di chi è accanto a noi e il piacere di creare nuove amicizie).

• Familiare: le famiglie sono state coinvolte attivamente fin da subito. Per le

comunicazioni generali è stato creato un gruppo WhatsApp apposito; per le

situazioni più delicate o individuali si è cercato di comunicare direttamente

con la famiglia interessata. Sono stati dati riscontri sia sull’andamento

scolastico sia sulle abilità relazionali e sui vissuti del bambino.

Riflessioni finali

Possiamo affermare che il doposcuola Nessuno Escluso di Gorla è una realtà

educativa inclusiva. I bambini sono cresciuti tanto in quest’anno educativo: in

questo ambiente così sano e stimolante molti hanno superato le proprie

difficoltà riguardo materie specifiche (come la temutissima matematica). Tanti

si sono sentiti non solo liberi di esprimersi, ma hanno anche sperimentato il

piacere di sentirsi protagonisti del proprio percorso.

È stato un anno intenso, non privo di ostacoli (basti pensare a un periodo in

DAD per continuare a supportare i bambini malgrado il doposcuola fosse

chiuso a causa della situazione pandemica), tuttavia è stato un anno di

crescita e di scoperta. Un anno in cui i nostri bambini hanno potuto fare loro il

motto di Save the Children: “una scuola in cui mi sento protagonista è una

scuola da cui non voglio allontanarmi”.

STEFANIA VACCARINO

UVI ONLUS